Cosa fare se incontri un cane vagante o ferito

Informati se appartiene a qualcuno che abita nella zona e lo lascia libero di girare.

Se non riesci a rintracciare il proprietario, e l’animale appare smarrito o sofferente richiedi l’intervento dei vigili urbani o della A.S.L.

La legge 281/91 stabilisce che i Comuni devono intervenire e vieta le soppressioni.

E’ conveniente chiedere, comunque, dove l’animale verrà custodito e andarlo a trovare nei giorni successivi.

Avverti le associazioni per la difesa degli animali peresenti nella zona e i rifugi (canili).

Se si tratta di un cane ed ha il microchip attraverso un appostito lettore i volontari del canile possono essere in grado di ritrovare il proprietario attraverso l’anagrafe canina.

Se nessuna delle precedenti alternative non è possibile, e l’animale è ferito, rivolgiti a  un veterinario di fiducia.

Se il proprietario non è stato trovato ricorri ad annunci su quotidiani e radio, metti volantini nella zona dove l’hai trovato, nei negozi, alle fermate dell’autobus  ecc; controlla giornalmente le inserzioni sui giornali.

Se ritrovi il proprietario accertati che il cane non sia maltrattato.

Cosa fare se vedi qualcuno che maltratta i cani o altri animali

Se vedi qualcuno che maltratta un cane intervieni di persona e chiedi l’intervento dei vigili urbani, dei carabinieri o delle guardie zoofile.

Se sai di un cane o di altro animale tenuto in condizioni che gli causano sofferenza, parla con i proprietari e verifica se poi siano stati presi provvedimenti per migliorare la situazione.

Se il dialogo non dovesse portare a nessun miglioramento avverti un’associazione per la difesa degli animali e carabinieri, polizia o vigili urbani: questi hanno il dovere di prendere dei provvedimenti.

L’art. 727 codice penale tutela gli animali dalla sofferenza non solo psico-fisica, ma anche etologica: modalità di detenzione inadeguate, comportamenti umani errati nei confronti di animali, utilizzo degli stessi per fini contrari alla loro natura, sono tutti sanzionati dal suddetto articolo.

Battersi per i diritti degli animali non significa ignorare i bisogni dell’uomo, ma significa ribadire il diritto di ogni essere vivente ad essere rispettato.

Vi imbatterete spesso in una obiezione del tipo: “esistono cose più importante di cui occuparsi”.

Si tratta di una falsa obiezione e, tutto sommato, di un alibi per chi la prospetta, perchè comunque, quale che sia il problema di cui ci si occupa, ne esiste sempre uno più “grave” ed “importante”.

Chi ragiona così molto spesso non si preoccupa nè delle cose “grandi”, nè delle cose “piccole”, ma pensa solo a se stesso.

L’essenziale è non lasciarsi scoraggiare  e continuare ad impegnarsi per affermare i diritti di ogni essere vivente.

C’è un mucchio di cose che possiamo fare; che ognuno di noi può fare, solo tentando di migliorare il mondo che ci circonda.

  • possiamo far sorridere una persona triste o sola;
  • possiamo far scodinzolare un cane infelice o possiamo far fare le fusa a un gatto;
  • possiamo dare un pò d’acqua a una piccola pianta che appassisce.

Non possiamo risolvere tutti i problemi del mondo, ma spesso possiamo fare qualcosa per risolvere i problemi a nostro stesso contatto.

Fonte: griffons.ruselodser.com

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Esperto in alimentazione naturale, educatore cinofilo dal 2008 mi occupo di comportamento canino per agevolare e semplificare la relazione tra cane e proprietario.

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